La vitamina D (clicca per approfondire), detta calciferolo, è nota anche come la “Vitamina del Sole” in quanto è grazie al sole che il nostro corpo, attraverso la pelle, è in grado di sintetizzarla e produrla nella maggior quantità.
A livello sottocutaneo abbiamo infatti un derivato del colesterolo, il quale, una volta colpito dai raggi solari, viaggia attraverso il sangue arrivando prima nel fegato dove subisce una certa trasformazione, per arrivare infine al rene dove si trasforma in vitamina D. Riusciamo a farci una bella scorta di calciferolo durante i mesi estivi, quando la lunghezza d’onda della radiazione solare ha una maggiore intensità.
Tra l’autunno e la primavera, invece, l’apporto garantito dal sole diminuisce in quanto si riduce l’intensità della radiazione stessa. Inoltre tanto più ci si allontana dall’Equatore, tanto meno i raggi solari sono capaci di “aiutarci” a produrre questa vitamina. Alcuni studi affermano che, in inverno, bastano soltanto venti minuti di esposizione solare al giorno (anche solo con il viso scoperto) per aver un buon apporto di vitamina D.
Il calciferolo è un vero alleato per il nostro organismo. Il suo ruolo principale è quello di aiutare il calcio (clicca per approfondire) a fissarsi nelle ossa.
Purtroppo, al giorno d’oggi, l’uomo medio è troppo preso dal lavoro e dai ritmi frenetici per potersi concedere venti minuti di sole al dì sdraiato su una panchina. Il bambino di oggi non passa più la maggior parte delle ore della giornata fuori in cortile a giocar con gli amici, ma è spesso in casa davanti al computer o alla tv e, quando esce, si dirige verso centri sportivi al chiuso. L’anziano fortunato è colui che gode di un tale stato di buona salute da potersi permettere di zappare il proprio orto senza maglietta e quindi a contatto diretto con la luce solare; l’anziano che esce poco dalla propria dimora o è costretto a vivere dentro una casa di cura ha ben poca possibilità di concedersi qualche ora di sole tutti i giorni.
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C’è anche chi ha bisogno di una terapia specifica a base di calciferolo per proteggere accuratamente le proprie ossa e sono ad esempio l’allettato, la donna con osteoporosi avanzata, la famiglia dei paesi freddi che vede il sole soltanto pochi mesi l’anno etc.
La vitamina D viene sintetizzata soprattutto con l’esposizione solare ma si può anche assumere attraverso l’alimentazione (clicca per approfondire) in quanto si trova nei cereali integrali e nei latticini. Ma attenzione ai latticini in quanto molti studi affermano che essi non ci aiutino affatto ad introdurre il calcio giusto necessario per le ossa. Ma per questo argomento ci vorrebbe un articolo a parte.
Per far sì che le nostra ossa fissino nella maniera più corretta il calcio, occorre principalmente fare attività fisica; la sollecitazione ossea dovuta al movimento richiamerà calcio e la vitamina D diventerà più attiva per poterlo fissare nelle ossa. Pertanto, mi sento di consigliare già alle donne trentenni una sana alimentazione abbinata a una regolare attività fisica(clicca per consultare le nostre proposte di allenamento) per prevenire una futura osteoporosi con l’arrivo della menopausa.
Quindi… che aspetti!?! Tuta comoda e attività fisica all’aperto finchè si può 🙂