Con il mio articolo di questa settimana, intendo da un lato dar spazio a quelli che sono gli innumerevoli benefici ormai da tempo noti, legati all’attività fisica e in generale allo sport, e dall’altro focalizzarmi in modo particolare sul tema dell’autostima.

E’ risaputo come le palestre vedano un aumento significativo di iscrizioni durante il mese di settembre e ad inizio anno, perché magari si prende consapevolezza dei pochi mesi rimasti per mettersi in forma prima dell’estate. Quanti di voi si sono iscritti in palestra sentendo di avere una carica fortissima e tanta voglia di iniziare, per poi dopo due mesi trovarsi ad andare 1 volta a settimana o ogni 15 gg?! Quanti di voi pensano durante la giornata di “dover” andare in palestra e poi a causa di svariate motivazioni si sono trovati impossibilitati e per questo a darsi addosso? Quanti di voi si percepiscono al ritorno dall’attività fisica come più attraenti e ricaricano la propria stima di sé?

Tra i vari benefici conseguenti al fare sport,  troviamo:

  • Contrasto del sovrappeso;
  • Protezione cardiovascolare;
  • Cura per l’ipertensione arteriosa;
  • Potenziamento delle difese immunitarie;
  • Prevenzione del declino muscolare e osseo;
  • Contrasto dello stress;
  • Stimolazione ormonale,
  • Benefici psichici.

Questi ultimi in particolare, si riferiscono all’aumento di forza di volontà, di fiducia in sé stessi e una maggiore autostima.

Ma cos’è l’autostima?

E’ quel processo soggettivo ed a lungo termine per cui una persona si valuta e si apprezza, attraverso l’auto-approvazione del proprio valore personale, fondato su autopercezioni generate nel corso dell’esperienza personale.

In base a ciò, è difficile poter affermare che l’attività fisica o lo sport aumenta in modo diretto la stima di noi stessi. Anzi, talvolta la competizione e il confronto con gli altri, potrebbe innescare circoli viziosi di svalutazione e critica personale difficili da gestire. Quindi, ad es. potrebbe capitare che la palestra diventi un luogo in cui non fai altro che dirti “Guarda quella ragazza lì…lei sì che ha un bel fisico”, oppure “Non ce la farò mai a raggiungere quei risultati”, oppure ancora che ti dai contro perché non riesci a frequentare per tre volte alla settimana e ti guardi allo specchio e vedi il tuo corpo in modo distorto.

Poi ci puoi essere tu, che vai in palestra ogni giorno e segui una dieta e un programma del Personal Trainer alla lettera, ma ti senti sempre allo stesso punto di partenza e basta una frase detta da qualcun’altro relativa al tuo corpo e mal interpretata, che ti manda in crisi e diventa uno spunto per sottolineare “cosa manca”. O ancora ci sei tu, che vai in palestra per sentirti guardato e ammirato e se per caso non accade, rientri a casa con l’autostima sotto le scarpe.

Ho voluto riportare tutti questi vari esempi, per riflettere sul fatto che purtroppo iscriversi e trascorrere  ore e ore in palestra non compensa la mancanza della stima che ciascun ha di sé stesso. Pertanto, il ruolo chiave è attribuito a ciò che uno pensa, si dice e alle reazioni agli stimoli esterni.

La critica continua ci porta in un circolo che aumenta e che ci lascia stremati e arrabbiati e il risultato finale è che si abbandona il campo. Si è abituati a pensare che l’autostima è qualcosa che possiamo gestire ma solo in parte, e quindi come qualcosa che va e viene in base agli eventi e alle relazioni con gli altri.

La stima di noi stessi deve prescindere da questo, perché ognuno di noi non equivale ai pesi tirati su, ai kili persi o alle azioni che porta a termine, ma è al di sopra di tutto. Questo potrebbe aiutarci a rileggere i feedback degli altri e a prenderli come spunti per migliorarsi anzichè per criticarsi, generando da soli un circolo positivo nei propri confronti.

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Per ottenere ciò, potrebbe essere utile pertanto iniziare a fissare dei micro obiettivi al posto di avere come traguardo l’immagine dell’ultima modella famosa o del body builder di turno. Ma soprattutto, per permettersi di tollerare dei micro obiettivi e quindi anche l’attesa e le frustrazioni, è fondamentale chiedersi che valore ho io  e perché lo stesso vacilli in  base a stimoli esterni, in modo tale da costruirsi nel tempo la possibilità di ‘’andare bene sempre e comunque’’.

Se desideri approfondire o confrontarti  riguardo a questo argomento, scrivimi a cabrasvera28@gmail.com

Dott.ssa Vera Cabras

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Tel: 3240848398

Vera Cabras

“Oggi non è che un giorno qualunque di tutti i giorni che verranno, ma ciò che farai in tutti i giorni che verranno dipende da quello che farai oggi” Ernest Hemingway