L’idea di scrivere l’articolo di questa settimana, nasce da una riflessione personale emersa osservando e ascoltando dubbi e convinzioni, sia dei miei cari pazienti che delle persone che incontro e che non hanno avuto nessun contatto con uno Psicologo/Psicoterapeuta: spessomi sento rivolgere domande come: “Cosa succede nello studio dello Psicologo?”, “Ma ora che parlo con te/lei sai già cosa penso?” oppure ancora “Ma dallo Psicologo vengono solo i pazzi?”, etc.
La maggior parte dei pensieri e convinzioni, sono il frutto di pregiudizi e disinformazione o di apprendimenti avvenuti in particolare, tramite i films. Sfortunatamente, tanti di questi portano a conseguenze negative quali ad es. il pensiero che si debba ricorrere ad una consultazione psicologica solo esclusivamente in casi di sofferenza maggiormente invalidanti, ossia quando si arriva ad essere depressi, avere allucinazioni e/o deliri e quindi a pensare ad un percorso di questo tipo come ultima spiaggia, dopo aver tentato di farcela da soli o essere andati più volte dal medico di base e magari aver preso qualche farmaco e aver riscontrato che nessuna di queste strade ha funzionato.
Da qui, nasce anche l’imbarazzo nell’ammettere di avere sentito la necessità di rivolgersi dallo Psicologo per paura di ciò che pensa l’altro.
Inoltre, sembra talvolta che l’incertezza e la poca informazione rispetto al su cosa e come lavora lo psicologo, desti qualche paura o preoccupazione, anche riguardo al fatto di accomodarsi nella stanza e parlare faccia a faccia con qualcuno che non si conosce.
D’altro canto, per alcuni/e è proprio questo che aiuta ad aprirsi, in quanto decade il timore del giudizio, proprio in quanto persona sconosciuta e distante dai proprio legami familiari e amicali. Sarebbe quindi auspicabile che le persone smettessero di confonderci per stregoni con la sfera di cristallo in mano, in grado di leggere le menti e per questo considerarci come persone-altre, di fronte alle quali immaginare di sentirsi in soggezione o impaurite.
Mi spiace dire che NON ABBIAMO STRANI POTERI PER CUI RIUSCIAMO A PREVEDERE CHI ABBIAMO DAVANTI E COSA SUCCEDERA’, COSI’ COME NON VENDIAMO MIRACOLI ISTANTANEI.
“Ogni persona ha ed è una storia diversa” e in base a ciò, non possiamo riproporre delle tecniche pre-costituite; personalmente, ci tengo a “ri-creare” un approccio ad hoc che consideri soprattutto l’interezza dell’individuo e non solo il particolare, ossia il sintomo.
Il sintomo è solo un punto di partenza da cui iniziare un percorso di consapevolezza, conoscenza e scoperta di sé e delle proprie risorse, che passa anche per “il perché quella determinata persona ha scelto proprio quel sintomo”. Quando la persona arriva da noi, abbiamo in mano solo il bandolo della matassa.
Altra cosa: non è necessario aspettare di stare tanto male, per dirsi “Ecco è arrivato il momento”.
A proposito, cito una frase di Roy H. Williams: “La vita non è aspettare che passi la tempesta, è imparare a ballare nella pioggia.”
Lo Psicologo-Psicoterapeuta non è una figura da considerare solo se ci si sente afflitti da gravi turbe psichiche, ma anche semplicemente se:
- desiderate conoscere meglio qualche aspetto di voi stessi;
- state attraversando un periodo in cui sentite il bisogno di essere sostenuti;
- vi accorgete di qualche disagio che ciclicamente si ri-presenta nella vostra vita e volete capirci di più;
- c’è qualcosa di voi che volete cambiare e/o migliorare;
- percepite qualche sintomo che ostacola la vostra quotidianità;
- dovete affrontare un importante cambiamento nella vostra vita che vi de-stabilizza (separazione, lutto, nascita di un figlio, etc);
- volete semplicemente avere informazioni riguardo alla figura dello psicologo-psicoterapeuta.
Ci tengo a sottolineare che parlare con uno Psicologo/Psicoterapeuta, non significa affidare la propria vita a qualcun’ altro che prenderà decisioni per me, quanto piuttosto prendere consapevolezza di aspetti personali per poi contrattare insieme un obiettivo terapeutico, che equivale a ciò che si desidera cambiare di sé, e comunque mantenere la possibilità di valutare il traguardo in itinere. Il tutto avviene in un clima di ascolto attento, attivo ed empatico, che prende la distanze da giudizi di tipo morale, religioso ed etnico, in cui il professionista è tenuto al segreto professionale.
Per dubbi o maggiori informazioni, mi rendo disponibile ai seguenti recapiti:
Dott.ssa Vera Cabras
Psicologa-Psicoterapeuta
Cell: 3240848398
Studio Privato: Via dell’Indipendenza, 61, Bologna