Un articolo risalente al 2013, riportava la notizia: ‘’Italiani e sesso: rapporti nove volte al mese. Ma la durata media è di soli due minuti’’
Infatti, una ricerca di DoxaPharma su un campione di 3000 persone di età compresa tra i 18 e i 55 anni, rivela che il 70% degli Italiani risulta essere insoddisfatto della propria vita sessuale e che ciò a lungo andare, provochi frustrazione nella coppia. Tra le problematiche, quella che mantiene il primato resta l’eiaculazione precoce, e 1 coppia su 4 confessa di non riuscire ad oltrepassare i due minuti di durata.
La danza disfunzionale tipica, vede come protagonisti un lui sempre più insicuro con poca autostima e una lei che risponde con rabbia. Inoltre, i numeri delle richieste di aiuto da parte dell’uomo risultano essere minime (1 su 10), e diversi, probabilmente a causa del tema imbarazzante, sceglie di affidarsi alle informazioni on line.
I motivi alla base delle poche richieste ai professionisti possono essere diversi, e sicuramente al primo posto potremo collocare una difficoltosa predisposizione nel parlare all’altro di qualcosa relativa alla propria intimità, che potrebbe causare vergogna e sensazione di inadeguatezza. Inoltre, c’è da considerare il fatto che una problematica sessuale non provoca sintomi fisici di dolore né limita il funzionamento a livello sociale o lavorativo in senso stretto e per questo, capita ad es. che una donna raggiunga la maggiore età, si sposi e abbia dei figli senza avere mai provato un orgasmo. Il fatto che tale situazione non lasci cicatrici fisiche o non porti a limitazioni quotidiane, non significa che non dia segni a livello più emotivo e psicologico, quali perdita di autostima e insoddisfazione generale.
Inoltre, nella coppia potrebbe capitare che uno dei partner pensi che il problema è dell’altro e quindi si concentri solo sul raggiungimento del piacere personale, trascurando quella propria fetta di responsabilità, così come potrebbe accadere che uno non si senta di confessare e quindi tenti di risolvere il problema da solo, fingendo che tutto vada per il meglio o escogitando le motivazioni più creative.
Ma quali e cosa sono le disfunzioni sessuali?
Innanzitutto, si parla di disfunzione organica, psicologica o entrambe.
Per operare un’esclusione, diventa fondamentale che la persona venga indirizzata in prima battuta da un andrologo o un ginecologo, in modo tale da esplorare eventuali cause di tipo organico (es. malattie, abuso di droga e alcool). Tuttavia, le statistiche indicano che le disfunzioni sessuali psicologiche sono di gran lunga superiori a quelle organiche e spesso risultano essere legate a convinzioni culturali, sociali, familiari, etc quali ad es. ‘’Devo sempre avere voglia’’, ‘’Devo soddisfarlo/a’’.
I disturbi sessuali vengono classificati in base alla fase del rapporto sessuale in cui compaiono, che sono:
- FASE DEL DESIDERIO: desiderio sessuale ipoattivo e disturbo dell’avversione;
- FASE DELL’ECCITAZIONE: impotenza nell’uomo e blocco dell’eccitamento nella donna;
- FASE DELL’ORGASMO: eiaculazione precoce e tardiva nell’uomo e anorgasmia o frigidità nella donna.
Si aggiungono poi i disturbi legati alla percezione di dolore durante il rapporto, ossia la dispareunia (per entrambi) e il vaginismo.
Tali disfunzioni possono poi presentarsi fin da giovani oppure comparire in un secondo momento (dis. Acquisita o secondaria), così come essere situazionali (con determinati partner o legata ad alcune manovre) oppure generalizzate.
Di seguito, elencherò ogni singola disfunzione, con relativa definizione:
- Desiderio sessuale ipoattivo: la persona evita il rapporto in quanto poco interessata;
- Disturbo dell’avversione: evitamento fobico del sesso, con manifestazioni di ansia e panico.
- Impotenza: difficoltà nell’ottenimento o il mantenimento dell’erezione, al fine di raggiungere il coito;
- Blocco dell’eccitamento: assenza lubrificazione o della dilatazione della vagina;
- Eiaculazione precoce e tardiva: eiaculazione che si presenta alla minima sollecitazione o prima o poco dopo la penetrazione (5-10 spinte coitali) oppure eiaculazione che si presenta solo dopo una stimolazione più lunga rispetto alla norma;
- Anorgasmia: impossibilità di raggiungere l’orgasmo, anche dopo una lunga stimolazione.
- Dispareunia: dolore durante il rapporto sessuale che interessa la vagina, in assenza di contrazione vulvare;
- Vaginismo: contrazione involontaria dei muscoli dell’orifizio vaginale, che rende impossibile la penetrazione. Spesso, se primaria, si tratta di donne che non hanno mai fatto una visita ginecologica o che ad es. non utilizzerebbero mai un tampone interno.
Cosa fare?
Diventa fondamentale pertanto chiedere aiuto e/o sostegno ai professionisti che si occupano di disturbi sessuali, come l’Andrologo, il Ginecologo e lo Psicoterapeuta.
Quest’ultimo in particolare, potrebbe applicare la PMI (Psicoterapia Mansionale Integrata), ossia un intervento psicoterapeutico breve che va dai 5-9 mesi che si avvale di esercizi da fare a casa, con l’obiettivo di aiutare la coppia ad avvicinarsi ad un’intimità graduale che contatti le emozioni (paura, ansia, etc), individui i pensieri (pregiudizi, credenze irrazionali) e i comportamenti che ostacolano un approccio funzionale al rapporto sessuale; inoltre sottolinea l’importanza della comunicazione verbale tra i partner- contraddistinta da alleanza e sincerità- e di una comunicazione corporea che va oltre il ‘’genitale’’.
Per qualsiasi informazione e/o dubbio, resto a disposizione ai seguenti recapiti:
Dott.ssa Vera Cabras
Psicologa-Psicoterapeuta ad approccio analitico transazionale
Esperta in Nuove Dipendenze e Sessuologia Clinica
Via dell’Indipendenza, 61, Bologna
Mail: cabrasvera28@gmail.com
Tel: 3240848398