Facciamo un esperimento: controllate quanti scarti di cibo ci sono nel vostro bidoncino dell’umido (fate la raccolta differenziata vero?). Sono sicura che, con vostra grande sorpresa, avete trovato molta più spazzatura di quello che immaginavate e molti degli scarti sono del cibo ancora utile in cucina.
Come le nostre nonne insegnano, del cibo non si butta via nulla ed oggi possiamo affermare che la regola non vale solo in cucina. Il nuovo fashion trend della moda ecosostenibile infatti, sono proprio i tessuti e gli accessori realizzati dagli scarti alimentari.
In Italia, si sono distinte due ricercatrici siciliane, Adriana Santanocito e Enrica Arena che, con il progetto Orange Fiber, ricavano dalle bucce degli agrumi, tessuti che, a contatto con la pelle, rilasciano vitamina A, E e C.
Per gli accessori invece, merita una particolare menzione il progetto londinese Bio-trimmings project, che trasforma gli scarti alimentari in bottoni, fibbie, decorazioni per borse e abiti, mescolando differenti discipline: scienza e design, oggetti alla moda e riutilizzo di scarti alimentari. Il recupero del cibo però è un fatto serio, non solo una tendenza fashion/gastronomica: Expo 2015 infatti, ha dedicato molti incontri ed eventi al tema e Padiglione Francia, da Maggio a Luglio, ha ospitato la mostra itinerante “Futurotextiles”, dedicata ai tessuti ricavati con scarti alimentari.
Se ho aperto con un esperimento, chiudo con una sfida “trash”: provate ad inventare una ricetta con parti di alimenti che solitamente buttate e se il piatto realizzato vi soddisfa, non dimenticate di inserirlo nel ricettario di Oreegano, come ad esempio è successo per le bucce di patate.