Chi pratica molto sport sa bene che le articolazioni sono un punto molto delicato. Esistono degli integratori alimentari studiati appositamente per il supporto di tendini e cartilagini.
Cosa sono e come funzionano.
La glucosamina (anche glucosammina) è un aminopolisaccaride coinvolto nella sintesi di proteine glicosilate e lipidi. È stata identificata la prima volta nel 1876 da un chirurgo tedesco, Georg Ledderhose, ma si dovette attendere fino al 1939 perché, grazie al lavoro di Walter Norman Haworth, un chimico britannico, se ne comprendesse appieno la stereochimica.
La glucosamina è una sostanza abbondantemente presente nei gusci dei crostacei ed è da questi gusci che per idrolisi viene prodotta commercialmente.
La glucosamina è coinvolta nella produzione dei glicosaminoglicani, fondamentali per la cartilagine. Come molte altre sostanze, con l’invecchiamento, la quantità di glucosamina prodotta dall’organismo diminuisce e ovviamente le cartilagini si degradano. La ricerca ha dimostrato che l’integrazione con glucosamina è in grado di bloccare l’artrosi nell’85% dei casi. Nessun effetto collaterale di rilievo è stato registrato dalla somministrazione di glucosamina per via orale.
In molte formulazioni, la glucosamina solfato viene associata ad altre sostanze quali, per esempio, la condroitina solfato, il metilsulfonilmetano (MSM) e la cartilagine di squalo.
In un individuo sano la cartilagine opera come ammortizzatore e consente un movimento morbido e regolare. Per eseguire il suo compito impiega il liquido sinoviale (una sostanza oleosa prodotta dalla membrana sinoviale), che viene assorbito e rilasciato dalla cartilagine (proprio come una spugna) durante il suo funzionamento. Durante la sua vita la cartilagine si usura e l’organismo la ripara. In condizioni normali c’è equilibrio fra danno e riparazione, in condizioni patologiche il danno e i prodotti di rifiuto descritti nell’articolo sull’artrosi prevalgono, facendo degenerare il sistema.
La glucosamina e il condroitin solfato sono tra i componenti costitutivi della cartilagine articolare; la prima sembrerebbe in grado di modificare il metabolismo delle cellule che producono la cartilagine, portando ad una riduzione dell’ infiammazione; il condroitin solfato contribuisce all’ elasticità della cartilagine e ne eviterebbe la degradazione.
In Italia la glucosamina è disponibile sotto forma di solfato o cloridrato sia come specialità medicinale che sotto forma di integratori nei quali la glucosamina si trova non associata o in associazione al condroitin solfato. Il dosaggio della glucosamina nei vari integratori è variabile e nella maggior parte dei casi la posologia indicata sulla confezione dalle diverse ditte è al di sotto dei 1500 mg/die utilizzati negli studi e ritenuti efficaci.
Le patologie articolari sono in Italia al primo posto tra le malattie croniche, visto che ne soffre il 10% della popolazione (circa 5.500.000 persone) in tutte le varie fasce di età. Esistono 150 differenti tipi di malattie articolari che colpiscono quasi tutte le giunture ossee del corpo, che provocano forti dolori e limitano moltissimo i movimenti. A seconda della causa, si riconoscono tre principali forme di malattie articolari.
1) Artrosi, causati da processi degenerativi a carico delle articolazioni; 2) Artrite infiammatoria, come nell’artrite reumatode; 3) Gotta, dovuta all’accumulo nell’articolazione di cristalli di acido urico.
L’artrosi (chiamata anche osteoartrite) colpisce il 70% di tutta la popolazione affetta da problemi articolari epuò colpire facilmente i giovani e/o chi lavora in palestra. Infatti, sebbene l’artrosi venga considerata una malattia dell’invecchiamento, non di rado colpisce soggetti già dai trenta anni in poi. L’ osteoartrite si può distinguere in due diverse forme, quella primaria e quella secondaria.
L’osteoartrite primaria, la più diffusa, colpisce solitamente dopo i 45 anni e a carico soprattutto delle articolazioni che sopportano il peso del corpo, le anche, le ginocchia, ma prende anche la colonna vertebrale, al collo e alle dita. Normalmente si tratta di un’eccessiva sollecitazione della cartilagine oppure dell’osso subcondrale oppure di una normale sollecitazione su cartilagini malate. Fattori ereditari e obesità sono i primi fattori primari dell’osteoartrite primaria.
L’osteoartrite secondaria è quella che può interessare maggiormente agli atleti in quanto si presenta prima dei quaranta anni e può intervenire quanto si hanno traumi o lesioni, debolezza delle articolazioni, squilibri metabolici (gotta, depositi di calcio, uso indiscriminato di farmaci hemm…), o operazioni subite dalle articolazioni.
Tra la popolazione giovanile, i traumi sembrano essere la prima causa, e possono essere suddivisi in acuti e cronici. Quelli acuti sono causati da una lesione importante e improvvisa, mentre quelli cronici sono quelli dovuti a microtraumi ripetuti nel tempo, che da soli non sono particolarmente gravi, ma che sommandosi insieme possono provocare danni alla cartilagine. Tra l’altro anche un’articolazione non troppo stabile o “lassa”, dovuto a lesioni ad uno dei legamenti, può a lungo andare provocare l’osteoartrite.
Altra forma di trauma cronico è il sovraccarico da impatti ripetuti, dovuti a lavori o gesti sportivi ripetuti per tanto tempo e per tante volte, per esempio tennis, baseball, canottaggio, corsa, ecc. Ma se ci pensate bene anche il lavoro in palestra è composto da esercizi ripetuti, soprattutto a carico dell’articolazione scapolo-omerale (spalla) proprio perché è quella che interviene in quasi tutti i movimenti.
La glucosamina è una sostanza formata da una combinazione di glucosio e dell’onnipresente e fondamentale aminoacido glutammina, già famoso per la sua azione anabolica, antistress e stimolatrice del sistema immunitario.
In questa forma legata al glucosio è parte centrale dei mucopolisaccaridi, che sono la struttura portante delle ossa, delle cartilagini, della pelle, delle unghie, dei capelli e di altri tessuti del corpo. Ma come già detto, è proprio la sua azione sulla cartilagine che la glucosamina si è guadagnata la fama di antidolorifico d’eccellenza: questo tessuto gommoso è composto per il 65-80% d’acqua, funge da cuscinetto che smorza gli urti continui alle articolazioni e ne riduce l’attrito.
Quando l’articolazione è efficiente, ogni volta che compiamo un gesto (per esempio camminare) che crea una pressione nelle cartilagini, viene spremuto fuori il liquido sinoviale, che rientra appena si rialza il piede. Invece l’osteoartrite può togliere la quantità d’acqua ottimale della cartilagine, che con il tempo si ammorbidisce e si rompe. Nei casi più gravi si possono formare:
• osteofiti, cioè delle escrescenze del tessuto osseo; • eburneazione, un anomalo indurimento osseo; • cisti subcondrali, sacche di fluido nell’osso.
Oltre all’acqua la cartilagine è formata da collagene e proteoglicani e tutti e tre formano la cosidetta matrice. Il collagene è una proteina che si trova in diverse zone dell’organismo (tendini, pelle, membrane delle cornee, ossa), ma in particolare nell’ articolazione ha anche la funzione di “collante” che mantiene bloccati i proteoglicani.
Quest’ultimi sono molecole proteico-zuccherine che formano una fitta rete attorno e all’interno delle fibre collagene, conferiscono la giusta elasticità alla cartilagine e, soprattutto, tendono ad trattenere molti liquidi. La cartilagine, tramite i proteoglicani, quando subisce una pressione, assorbe acqua appena questa si alleggerisce per poi buttarla fuori quando la pressione ritorna.
In questo modo, la cartilagine diventa reattiva e non passiva agli urti come potrebbe comportarsi una altra sostanza non elastica. Infine nella matrice ci sono anche i condrociti, delle cellule che producono collagene e proteoglicani oltre ad anzimi specializzati a divorare consunte molecole di collagene e proteoglicani non più efficenti.
Se già da sola è eccezionale, la glucosamina, in associazione ad un’altra sostanza, il condroitinsolfato, agisce in maniera ancora più efficace. Si tratta di una sostanza formata da una lunga catena di zuccheri che si ripetono e che tende a richiamare acqua nei proteoglicani.
Questo accade perché la condroitina ha una conformazione che si può paragonare a quella di un albero (colonna vertebrale di una molecola di proteoglicano) da cui partono dei rami (le proteine del nucleo) che a loro volta si diramano in rami più piccoli che costituiscono le catene del condroitinsolfato.
Queste catene, essendo di carica negativa e quindi respingendosi a vicenda creano uno spazio che forma la matrice della cartilagine. Ogni molecola di proteoglicano può contenere fino a 10.000 di queste catene, e quindi si formano spazi pieni di liquido. In questo modo il condroitinsolfato permette il miglioramento delle seguenti funzioni:
- La maggior quantità di liquidi disponibili permette maggior lubrificazione e il trasporto delle sostanze nutritive essenziali per la salute della cartilagine;
- Inibisce l’azione distruttiva degli enzimi che divorano prematuramente la cartilagine;
- Ostacola altri enzimi che possono provocare l’interruzione del trasporto di sostanze nutritive alla matrice;
- Agisce in modo benefico sulla produzione di proteoglicani, glicosaminoglicani e collagene;
- E’ estremamente sinergica alla glucosamina;
Non è assolutamente tossica in nessun modo, in quanto uno studio durato sei anni con dosaggi compresi tra 1,5 e 10 grammi, non ha evidenziato nessun effetto collaterale.
Ma le doti della glucosamina non finiscono qui, in quanto nuove ricerche mettono in luce il ruolo della glocosamina nella promozione della longevità. La sostanza, se assunta in particolar modo dalle persone anziane, avrebbe anche effetti simili all’aspirina, senza, tuttavia, produrre gli stessi effetti collaterali di quest’ultima. La notizia, uscita recentemente sul Telegraph e il relativo studio pubblicato sul Journal of Epidemiology, riportano della ricerca condotta dagli scienziati del Fred Hutchinson Cancer Center di Seattle.
MSM
Il metilsulfonilmetano o più semplicemente MSM è un organosolfuro, un composto organico contenente zolfo, identificato dalla formula bruta (CH3)2SO2. Le proprietà nutraceutiche del metilsulfonilmetano derivano dal suo contenuto in zolfo in forma biodisponibile, grazie alla presenza di una componente organica che ne facilita l’assorbimento. Lo zolfo è un componente essenziale delle cellule viventi e rappresenta il settimo od ottavo elemento più abbondante nell’organismo umano in termini di peso, paragonabile in tal senso al potassio e leggermente più abbondante rispetto a sodio e cloro.
In un organismo adulto di 70 Kg troviamo circa 140 grammi di zolfo, concentrati soprattutto:
- nelle proteine muscolari, in particolare negli amminoacidi solforati (cisteina, cistina, metionina, taurina, omocisteina)
- in alcuni coenzimi (ad es. glutatione, acido alfa lipoico, coenzima A)
- in alcuni ormoni (ad es. insulina)
- in alcuni lipidi complessi (glicofosfolipidi del tessuto nervoso)
- in alcune vitamine (tiamina e biotina)
- in alcuni polisaccaridi (è presente nei glicosaminoglicani, come la condroitina solfato della cartilagine articolare)
Fonti alimentari di zolfo sono gli alimenti proteici, specie se ricchi di amminoacidi solforati, la cipolla, l’aglio, i semi, le noci, le verdure della famiglia Crucifere (Brassicaceae), il tuorlo d’uovo e le cosiddette acque solforate.
Il necessario apporto di zolfo è garantito da un adeguato apporto di proteine.
Lo zolfo è un acidificante, perché a livello urinario dà una reazione acida
I legami disulfidici (S-S) sono estremamente importanti nelle strutture proteiche, a cui conferiscono tenacità e rigidità. Non a caso, gli amminoacidi solforati e lo zolfo sono un ingrediente tipico degli integratori per la crescita dei capelli. Anche la pecora aumenta la produzione di lana quando la sua dieta viene arricchita di amminoacidi solforati
Non si conoscono casi specifici di carenza di zolfo alimentare, ipotizzabili in caso di malnutrizione calorico-proteica protratta; simili deficit possono causare disturbi articolari, dermopatie e disturbi del comportamento. Ha quindi:
- proprietà antinfiammatorie
- proprietà condroprotettici: grazie allo stimolo sulla sintesi della cartilagine articolare si ritiene che l’integrazione di metilsulfonilmetano possa contribuire a ridurre il dolore e l’infiammazione articolare, aumentando la mobilità dell’articolazione artrosica ed inibendo ulteriori danni cartilaginei
- aumenta il trofismo di pelle e capelli
- favorisce la cicatrizzazione delle ferite
- normalizza le funzioni gastro-intestinali
Tra tutte queste proprietà quella più studiata vede il Metilsulfonilmetano come ingrediente condroprotettore sinergico alla glucosamina ed alla condroitina solfato. A tal proposito, si ritiene che – oltre al possibile stimolo sulla sintesi della cartilagine articolare – il Metilsulfonilmetano possa agire contribuendo a stabilizzare le membrane cellulari, a rallentare o fermare la perdita di cellule danneggiate ed a neutralizzare i radicali liberi che innescano l’infiammazione.
Integratore di glucosamina, condroitina e MSM consigliato da Into theFitness.
Tra i migliori integratori alimentari di queste sostanze c’è Glucosamina Condroitina MSM di Jamieson.
Jamieson Laboratories è l’azienda canadese che da quasi 90 anni leader nel mercato dei prodotti salutistici e integratori alimentari. I prodotti Jamieson sono creati con formulazioni uniche e con un processo produttivo di altissima qualità, garantito dalle moderne e sofisticate attrezzature presenti nei loro laboratori farmaceutici di Windsor (Canada).