All’interno di una situazione con cose ed esseri gradevoli, che suscitano dunque piacere, si scatena nel mammifero un sistema che permette di memorizzare l’esperienza appena vissuta, ricominciando ad attuare lo stesso comportamento per ritrovare il medesimo piacere.

I topi da laboratorio arrivano a premere su di una leva che stimola l’elettrodo inserito nel fascio della ricompensa, del piacere, fino a diecimila volte in un ora.

Se invece, al contrario, il contatto con l’ambiente é percepito come pericoloso, che non fa piacere, magari é anche doloroso, il primo atteggiamento è fuggire e, se non è possibile fuggire, si tenta di combattere, vale a dire ci si orienta verso l’ambiente per distruggere l’oggetto del risentimento.

La novità, la scoperta é che, quando non è possibile né sentir piacere, né fuggire, né lottare, il meccanismo che scatta è l’inibizione.

Il significato biologico dell’inibizione é: meglio non agire, per non essere distrutti dall’aggressione. Cio’ va bene se serve a salvare al momento la vostra pelle, la vostra struttura. Ma se non siete in grado di sottrarvi molto rapidamente, da questo stato di inibizione, di attesa in tensione, allora in quel momento comincia tutta la patologia.

Questa inibizione d’azione si accompagna alla liberazione di ormoni come i glucocorticoidi e neuro-ormoni come la noradrenalina che tendono ad indebolire fino a distruggere il sistema immunitario. Cio’ genera vulnerabilita’ alle infezioni ed ai tumori. Non si fa un cancro per caso.

La lista delle malattie dell’adattamento é lunga.

La sindrome di inibizione dell’azione, che si instaura allorché l’aggressione psicosociale si protrae nel tempo e non é risolvibile né con la lotta né con la fuga, ha un aspetto chimico, un aspetto neurofisiologico ed un aspetto comportamentale. Animali esposti a situazioni di stress non controllabile, e prolungato nel tempo, sono depressi e sono meno attivi di quelli che hanno memorizzato in precedenza di poter controllare una situazione, la memoria dell’efficacia dell’azione. Questi animali non si prendono più cura di sé ed hanno, nelle abitudini di sonno e di alimentazione, tutti i sintomi depressivi degli uomini.

E’ dunque assai importante riconoscere fin da subito il bisogno di essere aiutati. In Naturopatia  vi sono molte piante e fiori in grado di aiutare coloro che stanno vivendo un momento difficile della propria vita; la Natura ci aiuta ad accompagnare lo stato emotivo verso il percorso della risoluzione, quindi non copre le emozioni nè tenta di eliminarle auspicando ad un benessere fittizio. Occorre tener presente che le emozioni negative sono sintomo di un salto evolutivo che è necessario fare, pertanto dacci peso, ascoltale, non “tapparle”, e fatti aiutare da loro per iniziare una nuova tappa di vita più consapevole e serena!

Riccardo Buzzi

Fondatore di Into the Fitness e mi occupo della gestione di tutta la parte tecnica, commerciale ed organizzativa; ovviamente supportato da collaboratori di primo piano! Un lavoro, il mio, nato per caso, che mi ha portato ad abbandonare quasi del tutto la mia precedente attività di consulente immobiliare. Da tempo, infatti sentivo l’esigenza di riunire sotto un unico “cappello” un team di professionisti seri e preparatissimi che potesse fare chiarezza in un mondo, quello del fitness e dell’alimentazione, ricco di ignoranza e convinzioni sbagliate. Fin da piccolo lo sport ha fatto parte della mia vita, ho praticato e pratico tutt’ora diverse discipline tra cui ginnastica artistica, palestra, pesistica, Kickboxing, Thai Boxe…e chi più ne ha più ne metta. Ultimamente ho scoperto l’allenamento funzionale, o come piace dire a molti Functional Training. Mi sono talmente appassionato che nel corso del 2014 ho deciso di iscrivermi al corso tenuto da FBI – Fitness Best Innovation, ed ottenere così il diploma di Istruttore di Functional Training con specializzazione Kettlebell, Sandbag, Bilancieri, Bosu e corpo libero. A breve completerò il percorso con il TRX. Da buon bolognese che si rispetti la mia seconda passione è la cucina, e vivere in questa città non è il massimo per chi cerca di seguire una sana alimentazione…perché si sa…Bologna è anche chiamata “La Grassa”. Ma non mi arrendo e cerco di fare convivere tortellini e lasagne con uno stile di vita “light”! E vi dirò…non è poi così difficile…ogni volta che mi viene un dubbio…posso sempre rivolgermi ad uno dei nostri professionisti!