E’ una bella giornata di sole. Entrate nella sala buia di un cinema e improvvisamente non distinguete più la persona che è entrata con voi. In una situazione come questa tutti diventano “ciechi” per qualche istante. In pratica ci vuole qualche attimo perchè la retina si adatti ai cambiamenti di luminosità. Ma per qualcuno la cecità crepuscolare dura più di pochi istanti.
Prima cosa da fare è andare dal proprio medico per farsi prescrivere esami più specifici presso un oculista di fiducia. Molto raramente la cecità notturna può essere il sintomo precoce di un disturbo progressivo della vista. Se il medico ha escluso un problema oculare come causa del disturbo, è bene chiedersi se si prende abbastanza vitamina A. Questa vitamina è importante per la visione notturna e infatti, forti dosi di vitamina A, somministrate a una persona che ne sia carente, migliorano la visione notturna nel giro di poche ore.
La vitamina A è una vitamina liposolubile che deriva da due fonti: i retinoidi e i carotenoidi.
I retinoidi si trovano nelle fonti di origine animale come il fegato, il rene, le uova e i latticini. I carotenoidi, come il beta-carotene, si trovano nei vegetali come le verdure scure o gialle, nelle carote, nella zucca e nel pomodoro. Più intenso è il colore, più alto è il livello di caroteni. Nelle verdure a foglia verde il betacarotene è quello prevalente. La frutta colorata ha molta vitamina A: melone, pesche, albicocche, mango, papaia, ciliegie e anguria. Ricche di vitamina A sono anche la pappa reale e il polline, il germe di grano, l’alga spirulina, i fagioli corallo, l’olio di fegato di merluzzo e l’olio di soia.
Quali sono le possibili cause di carenza di tale vitamina?
La carenza di vitamina A può manifestarsi quando la quantità assunta con la dieta è insufficiente, quando il corpo è incapace di assorbire o immagazzinare la vitamina (come nella colite ulcerosa, nella cirrosi epatica, nella fibrosi cistica, che ostruisce il condotto biliare), quando una malattia impedisce la trasformazione del carotene in vitamina A (come nel diabete mellito e nell’ipotiroidismo); e quando c’è una perdita rapida della vitamina da parte del corpo (come nella polmonite, nell’ipotiroidismo, nella nefrite cronica, nella scarlattina, e alcune infezioni respiratorie).