Ricordare, rievocare, richiamare alla memoria.
I ricordi arrivano sotto forma di immagini, scene, sensazioni ed emozioni, talvolta in seguito ad un semplice profumo o ad una canzone. Così, capita di avvertire un particolare odore e sentirsi catapultati negli anni passati o vicini a qualcosa o qualcuno che non riguarda quell’istante attuale.
I ricordi sono contenuti nel nostro serbatoio chiamato memoria, un fondamentale sistema in grado di garantire la conservazione e il recupero di informazioni. Grazie a questo, possiamo scegliere volontariamente di ricordare o è la memoria stessa che sceglie quali ricordi spolverare in maniera automatica sulla base delle analogie tra questi ultimi e stimoli ambientali. Memorizzare un’informazione è un’operazione che comprende diverse fasi:
- Codifica: l’informazione viene immagazzinata o rappresentata sotto forma di schema, immagine;
- Ritenzione: l’informazione viene trattenuta e conservata nel tempo;
- Recupero o rievocazione: l’informazione viene riconosciuta e riportata alla memoria in un secondo momento.
Nella prima fase, in particolare, l’informazione viene riorganizzata, riassemblata e integrata in base a conoscenze già esistenti (o ipotesi), allo scopo di facilitare la ritenzione e il successivo recupero. Memoria e ricordi sono sistemi molto preziosi per tutti noi, sia a livello identitario che a livello evolutivo. Ad es, è solo grazie alla memoria che un bambino apprende quali sono i pericoli e rischi e cresce evitandoli, per sopravvivere.
Tuttavia, è stato visto come gli stessi possano diventare ostacoli nel presente, a causa della stretta relazione con le emozioni. Bower (1981) aveva parlato di Mood Congruity Effect per spiegare quel particolare processo attraverso il quale lo stato d’animo della persona influenza la scelta dei ricordi, che devono mantenere una congruenza con l’emozione attuale. E’ come se la memoria analizzasse all’interno dei suoi files, per identificare tutti i ricordi che abbiano a che fare con ciò che prova la persona in quel determinato istante. Allo stesso modo, accade il procedimento inverso, ossia che la memoria influisca sulle emozioni attuali ed è su questo che vorrei soffermarmi.
Cosa capita quindi?
Ogni ricordo del passato comprende sensazioni, immagini, emozioni e talvolta credenze legate al sé o al mondo in generale che vanno ad influenzare l’esperienza del presente, in particolare dal punto di vista emotivo, tanto da cambiare il ‘’gusto’’ di ciò che si sta vivendo nel qui ed ora. In poche parole, è come se il presente venga contaminato dai ricordi del passato, senza che la persona ne sia consapevole.
Porto un es: il ricordo di un momento di forte imbarazzo nel passato, magari in mezzo alle persone dove ci si è sentiti fortemente criticati, potrebbe portare la persona ad evitare di trovarsi in situazioni simili, per evitare il potenziale rischio di rivivere ciò che è già accaduto. Sulla base del ricordo, potrebbe quindi trovarsi ad evitare e/o a prevenire quello che sente essere un pericolo. Lo stesso ricordo, quindi, potrebbe portare alla luce nel presente sensazioni e emozioni ‘’parassite’’ (non reali, non autentiche) e spingerci ad interpretare la realtà in un altro modo in base a degli schemi, costruiti nel tempo, dove la memoria fa da protagonista.
Scene o ricordi del passato, in particolare se carichi emotivamente, emergono – se richiamati anche volontariamente – come tremendamente attuali e nascondono spesso decisioni, convinzioni riguardo al sé, prese durante determinati momenti. Ad es. un bimbo che spaventato ricerca le attenzioni di un genitore per poi sentirsi spesso criticato o trascurato, potrebbe decidere che ‘’è meglio arrangiarsi e non chiedere aiuto’’, oppure convincersi che ‘’non ci si può affidare’’ o ‘’ non merito attenzioni’’. Ci tengo a sottolineare che questi sono solo esempi e non risultati definiti e assolutamente certi, in quanto ogni persona è un mondo a sé, con le proprie risorse e caratteristiche.
La BUONA NOTIZIA è che i ricordi sono anche la chiave attraverso la quale modulare le emozioni negative nel presente, prendendo consapevolezza del motivo per cui determinate memorie sono ancora pregnanti e in che modo influenzano il nostro vivere (cosa credo di me da allora? quali emozioni vengono dal passato? cosa ho deciso per me a partire da allora? cosa evito oggi? etc.). E’ un tipo di lavoro che porterà la persona alla rivalutazione e alla ricostruzione del proprio passato per vivere in modo autentico il presente, discriminando ciò che attuale da ciò che invece non lo è più.
Ringraziandovi in anticipo per l’attenzione, vorrei lasciarvi con alcuni aforismi, scelti per voi:
Il ricordo delle cose passate non è necessariamente il ricordo di come siano state veramente. (Marcel Proust)
Non si ricordano i giorni, si ricordano gli attimi. (Cesare Pavese)
A volte i ricordi diventano il presente e il presente svanisce come un ricordo lontano. (Massimo Valerio Manfredi)
Dott.ssa Vera Cabras
Psicoterapeuta Specializzata in Sessuologia Clinica
Esperta in Nuove Dipendenze
Studio: Via dell’Indipendenza, 61 Bologna
Tel: 3240848398