Dove si trova?
La vitamina C o acido ascorbico è una vitamina idrosolubile essenziale negli esseri umani.
Agrumi, peperoni, pomodori, kiwi e verdure a foglia verde sono ricchi di vitamina C se consumati freschi. Nel mondo animale è contenuta in fegato e reni.
E’ solubile in acqua (in soluzione ha pH=2,4) , bisogna quindi evitare lavaggi con quantità eccessive di acqua (che possono determinarne una perdita fino al 75%), e poco in alcol. Viene distrutta rapidamente dalla luce, dall’esposizione all’aria e dal calore. Molti farmaci ne riducono l’assorbimento (pillola contraccettiva, aspirina, sulfamidici, tetracicline), come pure il fumo.
A cosa serve?
La vitamina C:
- è attiva nella produzione di anticorpi e rafforza la funzione dei fagociti, aumentando la resistenza dell’organismo;
- Assieme alla vitamina E, la vitamina C è considerata come una delle sostanze antiossidanti per eccellenza (combatte i radicali liberi);
- partecipa alla sintesi del collagene, dell’interferone, della carnitina, degli ormoni surrenalici;
- entra nei processi di produzione dell’energia;
- regola i livelli endogeni dell’istamina, inibendone il rilascio e promuovendone la degradazione; svolge quindi un’azione antiallergica;
- favorisce il catabolismo della tirosina ad acido fumarico e acido acetacetico tramite la formazione dell’acido omogentisinico;
- entra nella biosintesi degli acidi biliari;
- favorisce l’attivazione dell’acido folico in acido tetraidrofolico (la forma biologicamente attiva)
- favorisce l’assorbimento del ferro e di altri minerali (zinco, calcio, magnesio ecc.);
- riduce la tossicità di alcuni minerali (nickel, piombo, vanadio, cadmio, selenio) che in forma ridotta vengono assorbiti con maggiore difficoltà oppure escreti più rapidamente;
- avorisce l’utilizzazione del selenio in dosi fisiologiche e ne aumenta la biodisponibilità di alcune sue forme (sia organiche che inorganiche);
- ha un’azione preventiva nella cancerogenesi da nitrosamine;
- protegge dall’inquinamento e da molte sostanze tossiche (nicotina, benzoato ecc.).
Carenza e fabbisogno di vitamina C
La carenza di vitamina C, praticamente inesistente nei paesi industrializzati, quando è in forma grave determina lo “scorbuto”, quadro morboso caratterizzato da fragilità capillare diffusa con possibilità di emorragie. Un livello plasmatico ottimale di vitamina C garantisce una buona protezione dell’ organismo contro gli attacchi ossidativi. In caso di ipervitaminosi si hanno disturbi a livello gastrointestinale dovuti all’acidità.
Se l’alimentazione è particolarmente povera di vitamina C (o se esistono altre condizioni patologiche, come ipertiroidismo, patologie infiammatorie, gravidanza, allattamento, interventi chirurgici nonché situazioni quali tabagismo, etilismo ecc.), dopo un periodo di latenza, che negli adulti può variare da tre a dodici mesi, compaiono i sintomi della malattia (piccole emorragie, irritabilità, apatia, dimagrimento, dolori muscolari e articolari, difficoltà a rimarginare le ferite).
La dose giornaliera raccomandata è di 0,5-1 g soprattutto per tutti coloro che hanno superato i 35 anni, dosi ottenute con i cibi oppure con integratori di alta qualità. Un aumento del fabbisogno si ha in gravidanza, allattamento, negli stati febbrili, nelle malattie infettive, nei fumatori e negli sportivi.
L’assorbimento della vitamina C
La vitamina C viene assorbita a livello dell’intestino tenue mediante un processo di trasporto attivo saturabile; una riduzione dell’assorbimento si verifica con l’aumentare dell’età e nel caso di soggetti affetti da acloridria (una disfunzione dell’apparato digerente caratterizzata dall’assenza di acido cloridrico nel succo gastrico) o da infezioni intestinali.
La vitamina C non utilizzata dall’organismo viene espulsa velocemente per via renale.
La concentrazione plasmatica media di vitamina C è di circa 0,5 mg/dl (circa 25 mg circolanti)
Fino a 0,5-1 g di vitamina C (la soglia dipende anche dall’attività fisica del soggetto) più vitamina C si assume più ne viene eliminata (fra l’altro, secondo alcuni il surplus di vitamina nella vescica diminuirebbe il rischio di cancro con effetto analogo all’azione della vitamina C nell’esofago sui nitriti/nitrati), ma più aumenta la concentrazione plasmatica.
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