Qual è la dieta ideale per diminuire il lavoro del sistema digerente e liberare energia potenziale utile a tutti gli altri sistemi?
Da un punto di vista ideale, dovremmo mangiare alimenti crudi, sani e nutrienti; limitare l’assunzione di calorie a meno di duemila al giorno; digiunare regolarmente per pulire il nostro sistema digerente e contemporaneamente concedergli un riposo.
Ognuno di questi suggerimenti, a suo modo, riduce il fabbisogno energetico legato alla digestione del cibo, restituendo quindi al corpo l’energia di cui ha bisogno per mantenere elevato il metabolismo e sintetizzare gli enzimi metabolici necessari alla conservazione della salute. Per esempio, si ritiene che diminuire le calorie aumenti la longevità, digiunare faccia regredire le malattie e mangiare alimenti crudi prevenga queste ultime.
Il fatto però, è che la maggior parte delle persone semplicemente non seguirà mai tale dieta “ideale”. Vediamo dunque quale può essere una dieta “quasi” ideale.
Quest’ultima è un compromesso, una combinazione tra cibo crudo, assunzione ottimale di proteine, digiuni occasionali e integratori enzimatici digestivi. La chiave sta nel compiere scelte e decisioni salutari. Tu decidi cosa funziona per te, cosa puoi introdurre nella tua vita e quando fare compromessi (laddove siano necessari).
La buona notizia è che quando decidiamo di seguire la via quasi ideale, possiamo cambiare qualcosa tenendo sempre la dieta in equilibrio. Tieni presente, però, che è preferibile consultare un medico prima di alterare drasticamente la propria dieta.
Tutto ciò che si deve fare è:
- ridurre ogni pasto del 25%, possibilmente aggiungendo pasti leggeri più sani (magari crudi), per esser certi di continuare a ricevere il giusto apporto calorico;
- fare almeno un pasto al giorno di soli alimenti crudi;
- prendere ad ogni pasto un enzima digestivo di elevata potenza;
- digiunare mangiando solo alimenti crudi, per almeno 5 giorni, una volta ogni 3 mesi.
Sembra troppo difficile?
I vantaggi di questo regime sono davvero incredibili. Tra le ricadute benefiche per l’individuo medio, troviamo:
- riduzione del peso (e avvicinamento al proprio peso ideale);
- più energia;
- diminuzione della fam;
- sonno più ristoratore;
- accresciuta chiarezza mentale;
- miglioramento della salute e aumento della durata della vita.
Il bello di questi quattro suggerimenti è che se non riesci a seguirne uno, puoi modificarne un altro. Se ti è difficile fare un pasto crudo al giorno, puoi aumentare la quantità di enzimi digestivi, ridurre ogni pasto più del 25% e mangiare più frequentemente (diminuendo la quantità d’energia che il corpo deve usare per digerire pasti abbondanti), oppure digiunare ogni 2 mesi anzichè ogni 3.
La ragione per cui la dieta quasi ideale è così adattabile sta nel fatto che ognuno dei succitati consigli contribuisce in modo leggermente diverso a far riposare il sistema digerente, permettendo al corpo di trarre beneficio dall’energia in più.
Questi suggerimenti si applicano anche quando, anzi soprattutto quando, siamo malati. Più energia puoi mettere a disposizione del corpo, più la guarigione diventa possibile. Quando siamo malati, mangiamo quasi controvoglia, anche se non abbiamo appetito. E spesso mangiamo “cibi di consolazione” che ci fanno sentire meglio solo psicologicamente. Ma ciò di cui il nostro corpo ha davvero bisogno in caso di malattia è il riposo del sistema digerente, affinchè si liberi quell’energia extra necessaria per guarire.
Fonte: “Enzimi per guarire – Guida pratica” di Tom Bohager, Macro Edizioni
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