Nei paesi industrializzati le emorroidi sono comunissime. Anche se molti soggetti cominciano a soffrirne a vent’anni, in genere i sintomi non si manifestano prima della trentina. Alcune stime indicano che il 50% delle persone sopra i 50 anni denuncia sintomi di disturbi emorroidali.

Le emorroidi (leggi anche: “L’utile funzione delle emorroidi.”) sono invece rare nelle parti del mondo in cui si segue un’alimentazione ricca di fibre e non raffinata. Una dieta a basso contenuto di fibra e ricca di alimenti raffinati contibuisce in modo rilevante alla genesi delle emorroidi.

Chi consuma una dieta povera di fibra tende a sforzarsi di più durante la defecazione perchè le sue feci, più dure e più piccole, sono più difficili da espellere. Lo sforzo aumenta la pressione nell’addome, cosa che blocca il ritorno venoso. L’aumento della pressione aumenta la congestione pelvica e può indebolire gravemente le vene provocando le emorroidi. Dunque, il componente più importante di un regime che prevenga o curi le emorroidi è un’alimentazione ricca di fibre. Mangiare molta verdura, frutta, leguminose e cereali stimola defecazioni regolari; molti componenti fibrosi attraggono acqua, formando una massa gelatinosa che mantiene le feci morbide, voluminose e facili da espellere. Il risultato complessivo di una dieta che abbondi di fibre è in pratica l’eliminazione dello sforzo durante la defecazione.

Per ridurre lo sforzo della defecazione possono essere usati anche composti naturali che aumentano il volume delle feci. Queste sostanze fibrose, e in particolare i gusci di semi di psillio e la gomma di guar, hanno lievi proprietà lassative perchè attraggono acqua formando la massa gelatinosa. In genere sono meno irritanti della crusca di grano e di altri prodotti di fibra di cellulosa. Numerosi studi clinici hanno dimostrato che integrare l’alimentazione con fibre riduce in modo significativo i sintomi delle emorroidi (sanguinamenti, dolori, pruriti, prolassi) e migliora le abitudini intestinali.

Purtroppo la terapia locale, nella maggior parte dei casi, procura un sollievo solo temporaneo. I trattamenti locali comprendono supposte, unguenti e tamponi ano-rettali. Molti antiemorroidali da banco contengono soprattutto ingredienti naturali come acqua di hamamelis, olio di fegato di pescecane, olio di fegato di merluzzo, burro di cacao, balsamo del Perù, ossido di zinco, derivati di cellule di lievito vivo e allantoina.

Il naturopata può essere molto utile per chi soffre di questo disturbo in quanto il suo approccio è causalista, ovvero non solo consiglia pomate o prodotti naturali per alleviare i sintomi, ma tenta anche di responsabilizzare il proprio cliente proponendogli un cambiamento del proprio stile di vita a partire da una riorganizzazione salutare della propria dieta alimentare. Con una giusta ed equilibrata alimentazione, il fegato sarà più alleggerito nel suo lavoro di filtraggio, vi sarà meno congestione di tossine a livello del sangue (sangue meno viscoso) e il plesso venoso compreso quello emorroidale ne trarrà grossi benefici. Solo fatto tutto ciò, le piante aiuteranno a terminare il lavoro in quanto troveranno metà del lavoro fatto e dovranno dedicarsi soltanto a velocizzare e mantener fluido il sangue. Mantener un sangue fluido è importante per evitare il susseguirsi di malattie degenerative.

Fonte: “Il potere curativo dei cibi” di M. T. Murray, Red Edizioni

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Serena Nanetti

La mia intenzione è quella di continuare a studiare e approfondire le affascinanti tematiche riguardante l’Arte naturopatica e del movimento. “Là dove il sangue circola, la malattia non appare” – Still Con il metodo Pilates … “ in 10 sedute ti senti meglio, in 20 sedute migliori il tuo aspetto fisico, in 30 sedute avrai un corpo completamente nuovo” – J. Pilates