L’articolo che ho deciso di presentarvi, stavolta non avrà l’obiettivo di informare, ma bensì di riflettere e ricordare, e per farlo vi consiglierei di dedicarvi pochi minuti per leggere con calma il messaggio, al fine di entrare in contatto con la parte più autentica, più sincera e pura di voi stessi.
Giorni fa, ho avuto la fortuna di conoscere per caso una frase di J.F. Gabanhia che mi ha immediatamente colpito e che vorrei condividere con voi:
‘’Sarebbe bello parlare con i bambini che eravamo e chiedere loro cosa ne pensano degli adulti che siamo diventati’’.
Nella realtà, sarebbe impossibile poter essere sia adulti che bambini per poter chiacchierare e trovare un accordo, ma con l’immaginazione sarebbe un esercizio assolutamente fruttuoso. E se anche non ci metteremo a parlare da soli in una stanza, di fronte ad una sedia vuota su cui ‘’posizionare’’ il Me bambino, potremo intanto riportare alla memoria com’eravamo, sia fisicamente che caratterialmente. Magari potrebbe aiutarci frugare tra le foto del passato, e tra mille sorrisi trovare la nostra immagine più significativa e cercare di viaggiare indietro nel tempo.
Ma cosa avrebbe voluto quel bambino o bambina?
Cosa avrebbe desiderato nel suo futuro?
Quali erano le sue passioni in cui si perdeva?
Quali paure viveva?
E non in ultimo… Cosa ci direbbe ora se ci vedesse?
Tale esercizio vuole essere un modo per fermarsi, ascoltarsi e guardarsi, lungi da critiche come farebbe un bambino. Quello stesso bambino forse ci consiglierebbe di prenderci più tempo per le coccole, per le passioni che mettono al centro le emozioni.
Forse ci direbbe di non prendere sempre tutto sul serio e di lasciarci andare, senza farci riempire la mente di ‘’Devo..devo…devo’’. O riderebbe di fronte allo specchio mentre osserviamo quelli che consideriamo come ‘’difetti’’ fisici, e riuscirebbe a far sorridere anche noi. Di sicuro, ci farebbe sapere cosa stiamo trascurando e ci ricorderebbe cosa amavamo.
Quest’esperimento potrebbe aiutarci a porci nuovi obiettivi, a vedere cosa stiamo dimenticando e cosa abbiamo raggiunto, seppur con difficoltà. Ma oltretutto potrebbe diventare un buon esercizio da fare frequentemente, per stare con sé stessi ed osservarsi in modo sincero e empatico.
A tal proposito, vi lascio con un video molto simpatico:
Buon Lavoro!
Dott.ssa Vera Cabras
Psicoterapeuta-Sessuologa Clinica Esperta in Nuove Dipendenze
Studio: Via dell’Indipendenza, 61, Bologna
Tel: 3240848398
Mail: cabrasverapsy@libero.it