Il propoli è una miscela di sostanze resinose, balsamiche, di consistenza vischiosa e di colore bruno che le api raccolgono sulle gemme e sulla corteccia di alcuni alberi (pioppo, quercia, betulla, salice, pino, abete) e che impastano con la loro saliva e la cera.
La conoscenza del propoli è antichissima: nell’antico Egitto veniva utilizzato per l’imbalsamazione delle mummie; gli Incas lo utilizzavano per combattere le infezioni. Ma la sua scoperta da parte di noi “moderni” è recentissima!
Solo da una trentina d’anni in unione Sovietica e negli altri paesi dell’Est si è iniziato uno studio approfondito di questa sostanza e qui viene ormai applicata in chirurgia, stomatologia, otorinolaringoiatria, dermatologia e ginecologia. Il propoli infatti è una sostanza antibiotica, anestetica, cicatrizzante, antinfiammatoria e antimicotica (soprattutto contro la candida albicans): per via interna è indicato per la sua azione antiastenica, antisenile, antidepressiva, diuretica, contro le affezioni gastrointestinali e delle vie urinarie. Negli ultimi anni anche da noi si è sempre più affermato l’uso del propoli soprattutto per uso esterno come disinfettante, cicatrizzante, antinfiammatorio e lenitivo: si trova in commercio sotto forma di unguenti, pomate, lozioni o tintura.
Per dare sollievo a una gola infiammata si consiglia di usare la tintura di propoli: basta mettere poche gocce direttamente sulla lingua e deglutire lentamente, oppure diluirla con dell’acqua e fare gargarismi.