Che cosa è?

Per caffè verde si intendono chicchi di caffè crudi, ovvero non tostati. La coltivazione del caffè inizio attorno al 1100 AC nell’area dell’Arabia sul Mar rosso. All’epoca la tostatura non era stata ancora inventata e il caffè veniva preparato con l’infusione di chicchi di caffè verde, dando origine a una bevanda simile al tè. Ancora oggi il caffè verde viene utilizzato per preparare alcuni tipi di caffè arabo tradizionale.

Al giorno d’oggi il caffè verde ha riacquistato popolarità in tutto il mondo grazie alla scoperta delle sue proprietà benefiche per la salute. I chicchi di caffè verde contengono infatti alti livelli di antiossidanti e acido clorogenico. Mentre gli antiossidanti aiutano il corpo a combattere i radicali liberi, l’acido clorogenico aumenta il metabolismo in modo naturale. Questo può portare a un aumento dell’energia e ad un maggiore dimagrimento, in associazione ad una dieta sana e a dell’esercizio fisico.

Il modo più efficace per sfruttare le proprietà benefiche del caffè verde è assumerlo sotto forma di estratto attraverso un integratore alimentare, che rispetto a una tazza di caffè verde  è più pratico, contiene più principi attivi e meno caffeina.

I chicchi di caffè verde vengono trasformati per rimuovere la polpa senza intaccare lo strato sulla superficie esterna. Quando sono maturi hanno un colore simile al marrone o al giallo/rossastro. Contengono parti volatili e non volatili, ad esempio la caffeina, che scoraggiano molti insetti e animali dal cibarsene e contemporaneamente contribuiscono al sapore del caffè quando vengono tostati.

Composti azotati non volatili, tra cui alcaloidi, trigonellina, proteine e aminoacidi, assieme ai carboidrati, sono di grande importanza nella composizione del caffè verde.

I composti del caffè verde sono:

Alcaloidi volatili

La caffeina è l’alcaloide più presente nei chicchi di caffè, sia verde che torrefatto. Il contenuto di caffeina è compreso tra lo 1,0% e il 2,5% e non cambia durante la maturazione dei chicchi. Concentrazioni più basse di teofillina, teobromina, paraxantina, liberina e metilliberina possono farne altrettanto parte. La concentrazione di teofillina, un alcaloide noto per la sua presenza nel tè verde, si riduce durante il processo di tostatura, di solito dopo circa 15 minuti a 230° C, mentre la concentrazione della maggior parte degli altri alcaloidi non viene modificata.

La solubilità della caffeina in acqua aumenta con la temperatura e con l’aggiunta di acido clorogenico, citrico o tartarico, che sono tutti presenti nei chicchi di caffè verde. Gli alcaloidi non hanno odore, ma hanno un sapore amaro in acqua, che viene mascherato dagli acidi organici presenti nel caffè. La trigonellina è un derivato della vitamina B 6, ma non è amaro come la caffeina.

Proteine e aminoacidi

Le proteine rappresentano dall’8% al 12% dei chicchi di caffè. Ad alta temperatura, la concentrazione di ossigeno e il pH basso degradano le proteine dei chicchi di caffè verde a basso peso molecolare di peptidi e aminoacidi. La degradazioneviene accelerata in presenza di acidi organici come il clorogenico e i suoi derivati. Altre proteine sono gli enzimi, come la catalasi e il polifenolo, che sono importanti per la maturazione del caffè che, una volta maturato, contiene aminoacidi liberi. Nel caffè di qualità arabica, l’alanina è l’aminoacido con la più alta concentrazione, cioè 1,2 mg/g, seguito dall’asparagina (0,66 mg/g). Gli amminoacidi idrofobici contenuti nei chicchi freschi dicaffè verde contribuiscono al gusto sgradevole, rendendo impossibile preparare una bevanda. I chicchi di caffè tostati non contengono aminoacidi liberi. Altri “colpevoli” del sapore amaro sono la dichetopiperazina.

Carboidrati

I carboidrati costituiscono circa il 50% del peso secco dei chicchi di caffè verde. La frazione di carboidrati di caffè verde è dominata dai polisaccaridi, come arabinogalattano, galattomannano e cellulosa, che contribuiscono al sapore del caffè verde. Più i chicchi sono maturi e meno contengono residui di galattosio e arabinosio, rendendo il seme caffè verde più resistente alla rottura fisica e meno solubile in acqua. Il peso molecolare dell’arabiniogalattano nel caffè è maggiore che nella maggior parte delle altre piante, il che migliora il sistema di difesa cellulare del tratto digestivo rispetto al genere con peso molecolare inferiore. I monosaccaridi sono presenti in nella parte più scura dei chicchi di caffè maturi. La parte libera di monosaccaridi contiene saccarosio. Nel caffè di qualità arabica, il contenuto di glucosio è 30-38 mg/100g, di fruttosio libero 23-30 mg/100g, di galattosio 35 mg/100g e di mannitolo 50 mg/100g. Il mannitolo è un potente “spazzino” dei radicali generati durante la perossidazione dei lipidi.

Lipidi

I lipidi presenti nel caffè verde includono: acido linoleico, acido palmitico, acido oleico, acido stearico, acido arachidico, diterpeni, trigliceridi, acidi grassi insaturi a catena lunga, esteri ed ammidi. Il contenuto totaledi lipidi nel caffè verde secco è compreso tra 11,7 g e 14 g / 100 g. I lipidi sono presenti sulla superficie e nella matrice interna dei chicchi di caffè verde. In superficie, vi sono i derivati dell’acido carbossilico, che formano una copertura simile alla cera e servono a proteggere la matrice interna contro l’ossidazione e gli insetti.

Inoltre, tali molecole hanno attività antiossidante grazie alla loro struttura chimica. I lipidi del tessuto interno sono trigliceridi, acido linoleico, acido palmitico. Nelcaffè di qualità arabica c’è un maggiorcontenuto di lipidi. Il contenuto di diterpeni è circa del 20% della frazione lipidica. I diterpeni principali presenti nel caffè verde sono metilcafestolo e cafestolo. Alcuni di questi diterpeni hanno dimostrato, in esperimenti svolti in vitro, di proteggere il tessuto epatico contro l’ossidazione chimica.

Gli acidi clorogenici non volatili

Gli acidi clorogenici appartengono ad un gruppo di composti noti come acidi fenolici, che sono antiossidanti. A temperatura torrefazione, oltre il 70% di acidi clorogenici sono distrutti. La capacità antiossidante dell’acido clorogenico è più potente di quella dell’acido ascorbico (vitamina C) o del mannitolo, che è uno scavenger (spazzino) idrossi-radicale selettivo. Gli acidi clorogenici aumentano la solubilità della caffeina e sono importanti modulatori del gusto.

I composti volatili

I composti volatili dei chicchi di caffè verde sono acidi grassi a catena corta, aldeidi e molecole aromatiche contenenti azoto, come i derivati della pirazina (responsabile dell’odore erbaceo-terroso). Tali composti volatili sono responsabili dello sgradevole odore e gusto del caffè verde e sono in grado di causare nausea e vomito. A causa di questo odore nauseabondo, i chicchi di caffè verde non sono mai stati utilizzati da soli, anche se contengono la stessa quantità di caffeina del caffè tostato.

Quando i chicchi di caffè verde vengono tostati, si generano altre molecole con il tipico aroma piacevole di caffè, che non sono presenti nel caffè verde fresco. Durante la tostatura, la maggior parte dei composti volatili vengono neutralizzati ma, purtroppo, altre molecole importanti come vitamine e antiossidanti presenti nel caffè verde vengono distrutte.

I composti che provocano l’odore nauseabondo per gli esseri umani sono l’acido acetico (pungente, odore sgradevole), l’acido propionico (odore di latte acido), l’acido butanoico (odore di burro rancido), l’acido pentanoico (sapore fruttato sgradevole), l’acido esanoico (odore grasso-rancido), l’acido eptanoico (odore rancido), l’acido ottanoico (odore rancido-oleoso ), l’acido nonanoico (odore grasso come di un dado da brodo), l’acido decanoico (odore aspro) e i derivati di tali acidi.

A cosa serve?

Secondo molti studi, il caffè verde è in grado di aiutare le persone a lottare contro l’obesità e i chili di troppo.

Sono milioni le persone nel mondo che soffrono di obesità e non riescono a perdere peso in maniera semplice. Per caffè verde si intende il chicco al naturale, prima che venga sottoposto alla normale tostatura che lo porterebbe a essere commercializzato per la produzione dell’infuso che quasi tutti consumano abitualmente al mattino.

Le prime ricerche sul caffè verde si sono svolte nell’università di Scranton, in Pennsylvania ad opera del Dr. Joe Vinson. I risultati sono stati pubblicati in seguito sul periodico Diabetes, Metabolic Syndromes and Obesity e descrivono com’è stato praticato l’esperimento. Un gruppo di volontari, persone obese o sovrappeso, è stato diviso in due parti: alla prima è stato somministrato l’estratto di caffè verde mentre agli altri un semplice placebo. Durante il periodo della ricerca era imposta una dieta povera di grassi e un costante esercizio fisico. I soggetti che avevano assunto l’integratore hanno perso in media il 10% del loro peso corporeo, al contrario di quelli che avevano preso solo un placebo.

Oltre alla perdita di peso, su chi aveva seguito il trattamento a base di estratto di caffè verde, sono stati osservati molti altri cambiamenti nelle analisi eseguite. Il livello di glucosio e di colesterolo nel sangue si è normalizzato e la pressione arteriosa ha assunto valori normali. Per questi motivi, gli scienziati hanno dichiarato che l’estratto di caffè verde è un ottimo integratore per prevenire condizioni mediche tipiche delle persone sovrappeso come ipertensione, diabete di tipo II e malattie cardiovascolari.

Controindicazioni

È importante tenere presente che il caffè verde contiene caffeina, come il caffè normale e, pertanto, può causare effetti indesiderati simili. La caffeina può causare insonnia, nervosismo e irrequietezza, problemi di stomaco, nausea e vomito, aumento della frequenza cardiaca e della respirazione, oltre a svariati altrieffetti collaterali. Il consumo di grandi quantità di caffè potrebbe anche causare mal di testa, ansia, agitazione, ronzio alle orecchie e battiti cardiaci irregolari.

Caffè verde consigliato da Into theFitness

Forlive è un’azienda fondata a Forlì nel 2004, è sinonimo di crescita per quello che riguarda la categoria Superfoods, grazie alla continua ricerca e studio dei prodotti più salutari e naturali da ogni parte del mondo.

Riccardo Buzzi

Fondatore di Into the Fitness e mi occupo della gestione di tutta la parte tecnica, commerciale ed organizzativa; ovviamente supportato da collaboratori di primo piano! Un lavoro, il mio, nato per caso, che mi ha portato ad abbandonare quasi del tutto la mia precedente attività di consulente immobiliare. Da tempo, infatti sentivo l’esigenza di riunire sotto un unico “cappello” un team di professionisti seri e preparatissimi che potesse fare chiarezza in un mondo, quello del fitness e dell’alimentazione, ricco di ignoranza e convinzioni sbagliate. Fin da piccolo lo sport ha fatto parte della mia vita, ho praticato e pratico tutt’ora diverse discipline tra cui ginnastica artistica, palestra, pesistica, Kickboxing, Thai Boxe…e chi più ne ha più ne metta. Ultimamente ho scoperto l’allenamento funzionale, o come piace dire a molti Functional Training. Mi sono talmente appassionato che nel corso del 2014 ho deciso di iscrivermi al corso tenuto da FBI – Fitness Best Innovation, ed ottenere così il diploma di Istruttore di Functional Training con specializzazione Kettlebell, Sandbag, Bilancieri, Bosu e corpo libero. A breve completerò il percorso con il TRX. Da buon bolognese che si rispetti la mia seconda passione è la cucina, e vivere in questa città non è il massimo per chi cerca di seguire una sana alimentazione…perché si sa…Bologna è anche chiamata “La Grassa”. Ma non mi arrendo e cerco di fare convivere tortellini e lasagne con uno stile di vita “light”! E vi dirò…non è poi così difficile…ogni volta che mi viene un dubbio…posso sempre rivolgermi ad uno dei nostri professionisti!